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Palinuro, adagiata su un imponente bastione di roccia proteso sul mare, è una gemma incastonata nel magnifico paesaggio costiero cilentano.

La bellezza di Palinuro è in ogni angolo, in ogni grotta, in ogni scogliera, nei riflessi del mare, sulla roccia, nelle mille forme scolpite nel tempo dal mare e dagli agenti naturali: la Grotta Azzurra e la Grotta dei monaci sono la superba dimostrazione della generosità che madre natura ha palesato regalandoci un paesaggio rimasto pressoché immutato e primitivo.

Il mito - così come ci è stato tramandato da Virgilio nell'Eneide - vuole che Palinuro, nocchiero di Enea, era al timone quando, al calar della notte, il dio Sonno scese dall'Olimpo assumendo le sembianze di Forbante. Poiché il mare era calmo, il dio tentò di persuaderlo a riposare in quanto la nave avrebbe mantenuto la rotta anche senza guida. Palinuro rifiutò la sua proposta considerandola insensata e allora il dio sfiorò le tempie di Palinuro con un ramo bagnato nelle acque del Lete che cadde in un sonno profondo. Per tre notti egli fu trascinato dalle onde, fino all'alba del quarto giorno quando un'onda gigantesca lo scaraventò sulla costa, nei pressi della città greca di Elea (Velia per i latini). Ma non appena toccò terra, genti ostili lo uccisero.

Ancora meno conosciuto è il Parco Nazionale del Cilento con i suoi 100.000 ettari dalla costa tirrenica fino ad arrivare all'Appennino campano-lucano.

Il Cilento si presenta come un ambiente in cui il confine fra mito, storia e paesaggio si confonde. Se il viaggiatore giunge dal mare le spiagge e le scogliere, le falesie e le grotte si confondono con il verde degli ulivi e della macchia mediterranea, se invece arriva in treno o in auto, attraversa piccoli borghi tra le strette valli fluviali o costeggiando le spiagge di Paestum.

Circa ottanta chilometri di costa regalano lunghe spiagge, alla foce dei principali fiumi, l'Alento e il Mingardo, spettacolari scogliere e falesie come Punta Tresino vicino Agropoli, protetta anche in mare da una zona di tutela biologica, di Punta Licosa, delle Ripe Rosse di Montecorice e soprattutto della Costa degli Infreschi.

Ancora oggi i miti si confondono con le certezze della storia a dare anima e nobiltà ad un paesaggio eccezionale, vario e movimentato: Palinuro ed Enea, Ercole e i Vastasi (giganti del monte della Stella), l'arcangelo Michele e i dolmen di San Mauro Cilento e la sirena Leucosia, sepolta, si racconta, nei pressi di Castellabate.

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, insieme ai siti archeologici di Paestum e Velia, sono inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.